📌 8 marzo, Festa della donna.
Un giorno di ricordo, lotta e presa di coscienza.
«Le donne di tutti i paesi civili hanno scelto una data per celebrare unite la festa della donna: l’8 marzo. In questa giornata la donna pone tutte quelle rivendicazioni che sino a oggi non ha ancora ottenuto e la cui conquista è indispensabile per la valorizzazione della sua personalità e per il progresso dell’umanità intera.»
Questo testo, riportato in un volantino del 1948, invitava le donne italiane a rivendicare i propri diritti celebrando l’8 marzo come giornata internazionale dedicata a tutte le donne che, nel presente e nel passato, hanno speso la loro esistenza per la lotta per ottenere parità di diritti e il riconoscimento del loro ruolo nella società .
Se la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere e porre l’attenzione sulla strada ancora da percorrere, la festa della Donna deve ricordare anno dopo anno quello che è stato fatto nei secoli dalle donne di ogni tempo e luogo, le tappe raggiunte e le figure protagoniste di un processo tuttora in piena evoluzione.
Come nasce la Giornata Internazionale della Donna
L’ufficialità di questa celebrazione, non della sua data, risale al Congresso delle donne tenutosi a Copenaghen nel 1910: qui le socialiste americane proposero di celebrare il sesso femminile con una giornata dedicata al tema della lotta e dell’emancipazione, sulla scia di un Woman’s Day tenutosi l’anno precedente negli USA il 28 febbraio.
L’ondata di scioperi e manifestazioni per la parità di diritti e per il suffragio universale portava moltissime donne nelle piazze di tutto il mondo. In America un episodio tragico segnò in maniera indelebile questo periodo: la morte di 146 operai, 123 donne e 23 uomini, nel rogo della fabbrica Triangle a New York, il 25 marzo del 1911.
Questo episodio, che è stato erroneamente considerato l’origine della Festa della Donna, fa parte di un insieme di eventi intercorsi in quel periodo, che culminarono con la rivolta delle donne di San Pietroburgo l’8 marzo del 1917. L’intervento aveva l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione alla fine del primo conflitto mondiale. Questa data innescò la Rivoluzione russa di febbraio, che portò poi al crollo dello zarismo: l’8 marzo divenne per questo la Giornata mondiale dell’operaia nel 1921 e, in seguito, fu adottato da diversi Stati per celebrare simbolicamente la Festa della Donna.
In Italia la Giornata internazionale della Donna fu festeggiata per la prima volta il 12 marzo del 1922.
L’ufficialità della sua rilevanza internazionale arriva per volontà delle Nazioni Unite durante l’assemblea del 16 dicembre 1977, per riconoscere il ruolo delle donne nella ricerca della pace e la necessità di porre fine alle discriminazioni.
Diversi gli eventi per festeggiarla.
Il fiore per la festa della donna: la mimosa, simbolo di forza
La mimosa divenne simbolo della Festa della donna nel 1946 per iniziativa della parlamentare Teresa Mattei, la quale propose questo fiore come portatore dei significati di femminilità e forza, grazie alla sua capacità di sbocciare in ambienti difficili, continuando a crescere nella sua particolare bellezza.
Se l’8 marzo resta un momento unico per ricordare gli sforzi passati, la Festa della Donna non dovrebbe limitarsi a un’unica giornata: il suo spirito deve essere parte della quotidianità di ciascuno e deve portare ogni donna a crescere nella consapevolezza di sé e del proprio ruolo nel mondo e, soprattutto, a farsene carico contro ogni ingiustizia.